
Di seguito la sintesi e traduzione di un articolo pubblicato sul portale della Federazione Internazionale della Pallavolo. Se l’élite degli atleti è spesso definita dal loro rendimento nei momenti più importanti della loro carriera, la brasiliana Sheilla Castro è destinata a diventare una leggenda assoluta. Marcatrice prolifica che si esprime in un perfetto equilibrio di tecnica e potenza, ha rappresentato il suo Paese per la maggior parte degli ultimi 18 anni, svolgendo un ruolo fondamentale in molti dei momenti più memorabili del Brasile, comprese le vittorie nelle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012. Sheilla è approdata in nazionale nel 2002, dopo essere stata protagonista nella formazione che un anno prima aveva consegnato alle sudamericane la terza vittoria al Campionato Mondiale Femminile Under 20. I suoi primi sette anni con la nazionale maggiore l’hanno vista aiutare il Brasile a trionfare in numerosi tornei internazionali, tra cui le edizioni 2005 e 2006 del World Grand Prix e l’edizione 2005 della World Grand Champions Cup. Il primo momento decisivo nella sua carriera, tuttavia, è arrivato nel 2008. Sheilla si è recata a Pechino come parte di una squadra brasiliana che era tra le favorite per vincere l’oro. E le sudamericane hanno trionfato, vincendo tutte e otto le partite del torneo e lasciando un solo set per strada. Nella partita per la medaglia d’oro contro gli Stati Uniti, quando la squadra ha avuto il suo unico momento di difficoltà, è stata la prestazione da 19 punti di Sheilla a dare alle brasiliane la sicurezza di cui avevano bisogno per imporsi 3 set ad 1 e conquistare il loro primo titolo Olimpico. “Il nostro percorso verso le Olimpiadi di Pechino è stato molto difficile a causa della frustrazione e della pressione che abbiamo dovuto affrontare dopo la nostra eliminazione ad Atene (con il Brasile che sprecò quattro match point prima di perdere in semifinale contro la Russia)”, ha detto. “Ma quando siamo arrivate al Villaggio Olimpico, sapevamo che avremmo vinto. Ci sentivamo pronte, sapevamo di giocare molto meglio delle nostre avversarie ed eravamo molto fiduciose”. Quattro anni dopo, le campionesse in carica arrivarono a Londra tra le pretendenti all’oro, ma dopo essere state meno dominanti nel girone di qualificazione, il risultato fu lo stesso, con una vittoria per 3 ad 1 contro le americane che regalava loro la seconda medaglia d’oro consecutiva. In quella spedizione, però, la partita più memorabile di Sheilla è stata nei quarti di finale, contro la Russia. L’opposto ha realizzato una straordinaria prestazione da 27 punti e, soprattutto, ha contribuito a salvare cinque match point russi per mantenere il Brasile in partita durante il quarto set e nel tie-break. “È incredibile, anche al giorno d’oggi le persone mi taggano sui social media almeno una volta alla settimana a causa di quella partita”, ha detto in una recente intervista al sito brasiliano WebVolei. “Ricordo che è stato difficile dormire quella notte. E che quando sono tornata a casa in Brasile dopo le Olimpiadi, la prima cosa che mio marito mi ha detto è stata che dovevo sedermi e guardare di nuovo quello che avevo fatto in quella partita”. Nata a Belo Horizonte nel luglio del 1983, quest’anno compirà 38 anni. “Se dicessi che non penso a Tokyo mentirei, ma cerco di non dargli troppo peso. Se pensassi solo alle Olimpiadi perderei la concentrazione sul mio lavoro quotidiano, di cui ho davvero bisogno per raggiungere il livello a cui voglio essere per poter far parte della squadra”. (Fonte: FIVB)